Decisioni e conflitti

La vita è piena di scelte

 

Spessissimo nella vita ci troviamo a dover prendere decisioni. Sono piccole decisioni di tutti i giorni o magari più importanti. Le decisioni a volte sono difficilissime e pesanti, perché sentiamo che quello che sceglieremo in qualche modo segnerà profondamente il futuro. Immaginiamo ad esempio cosa può significare decidere di chiudere un matrimonio, o una scelta importante nel lavoro o partire per andare all’estero. Gli esempi possono essere tanti. Come possiamo orientarci in questi nodi importanti della nostra vita o nelle decisioni più comuni? Possiamo provare ad elencare alcuni principi.

 

Esplorare i nostri bisogni

 

Il primo sicuramente è quello di esplorare i nostri bisogni piuttosto che le soluzioni. Si tende infatti a mettere l’attenzione soprattutto sulle varie soluzioni, utilizzando meno risorse sull’acquisire coscienza dei propri bisogni del momento. Si preferisce il fare piuttosto che il sentire. Una strategia in realtà svantaggiosa. Se si ha chiarezza sui propri bisogni, e magari anche sul come questi bisogni si sono formati, diventa tutto sommato semplice comprendere come soddisfarli. Per farlo abbiamo bisogno di fermarci. E di ascoltarci. Invece di agire

 

Assumersi la responsabilità

 

Un altro punto importante è quello di assumersi la responsabilità delle nostre scelte. Responsabilità non significa certo “colpa”. Significa mettere se stessi al centro della propria vita. Un modo comune di utilizzare le proprie energie è infatti quello di farlo in riferimento all’esterno. Forse perché si ha un’idea abbastanza falsata della parola egoismo. Vivere seguendo il nostro bene e rispettando il nostro modo di essere ed i nostri limiti non è egoismo. Lo è invece esigere che gli altri vivano come piace a noi, o provare a cambiare il mondo a nostro favore. Che poi significa vivere sempre in funzione degli altri. Quando utilizziamo la nostra energia in riferimento a qualcuno, per il bene di qualcuno o reagendo a qualcuno inevitabilmente non siamo centrati e la nostra energia si disperde. Infatti all’esterno saremo sempre meno efficaci che all’interno. Se invece la utilizziamo per affermare noi stessi, paradossalmente, siamo in grado anche di essere utili, di condividere e di amare. Facendo questo, appunto, ci assumiamo la responsabilità di quanto facciamo. Sappiamo essere “abili a dare una risposta” alla vita, e che conosciamo anche le conseguenze di quanto facciamo. Scegliendo questa strada sarà difficile avere rimpianti.

 

Non giudicare

 

Un terzo punto è quello di dare valore proprio a tutto quello che proviamo, evitando di giudicare le nostre esigenze, le nostre emozioni ed i nostri pensieri. Una decisione genera un conflitto. Non sappiamo deciderci tra l’uno e l’altro, a volte visualizziamo il conflitto come tra testa e cuore, o magari tra il giusto giusto e lo sbagliato, il normale o l’anormale. Ebbene la soluzione è comprendere che entrambi i poli del conflitto ci appartengono. Fanno parte di noi. Sono due polarità del nostro essere e vanno quindi entrambe rispettate come tali. In assenza di giudizio il processo decisionale queste due polarità vanno in qualche modo integrate. Come un assemblea in cui è necessario rispettare le posizioni di tutti i partiti anche se alla fine si creerà una maggioranza che decide. Questo può sembrare o troppo banale o troppo complesso. Certo non è facile. Ma già essere consapevoli di quanto il giudizio sia presente è un grande passo.

Prima di lasciarvi con un piccolo esercizio è importante ricordare che una scelta importante, un conflitto o anche un piccolo empasse non non siamo condannati ad esplorarli in solitudine o con l’unica risorsa di amici e parenti, che spesso creano confusione piuttosto che chiarezza. Un coach professionista, un counselor o uno psicoterapeuta possono aiutare efficacemente ad attraversare i conflitti in modo professionale e rapido, rendendo possibile trasformare momenti angoscianti in preziose opportunità.

 

Esercizio

 

Ad occhi chiusi prendete contatto con le vostre emozioni e con le vostre sensazioni fisiche, in un posto tranquillo dove non sarete disturbati. Visualizzate i termini della scelta che dovete prendere. Immaginate che alla vostra destra arrivino delle persone che sostengono una delle due posizioni. Osservate bene chi sono ed ascoltate le ragioni che esprimono a sostegno di quanto vi consigliano. Lasciateli allontanare e accorgetevi dei vostri sentimenti dopo averli ascoltati. Allo stesso modo da sinistra lasciate giungere delle persone che sostengono la tesi opposta. Osservate bene chi sono ed ascoltate le ragioni che esprimono a sostegno di quanto vi consigliano. Lasciateli allontanare e accorgetevi dei vostri sentimenti dopo averli ascoltati. Avete ora ben presenti le vostre polarità interne nel conflitto. Entrambe vi appartengono. Anche se hanno i volti di amici, parenti o conoscenti. Potete rispettarle entrambe. Esiste naturalmente un proseguimento di questa esperienza, ma va guidata da un professionista, e ha lo scopo di integrare queste parti e di risolvere quindi, nell’Integrazione, il conflitto.