La lepre meccanica

Inizia un nuovo anno. Qualcosa che finisce e qualcosa che inizia. Momenti in cui si è portati a fare qualche consuntivo, a guardare ai propri affetti, a cosa di buono si è costruito. Non sempre quello che vediamo ci piace. E molti vedono questa pausa addirittura come un momento da superare, in trepida attesa che l’anestesia del tran tran quotidiano ci allontani da sgradevoli considerazioni. Ci sono persone sole che sono costrette a guardare in faccia la loro solitudine. Ci sono famiglie in cui c’è intimità, e questo riscalda il cuore. Ci sono famiglie in cui le distanze sono diventate enormi, sopravvissute a tempeste e separazioni. Oppure ci sono famiglie in cui le distanze troppo strette non fanno respirare, generando tensioni e conflitti. Anche qui una sensazione di incomprensibile solitudine può stringere il petto.

Tutti dovrebbero sentirsi buoni ed allegri, mentre al contrario qualcuno ha difficoltà a rivelare i propri sentimenti, di segno assai diverso.

In un modo o nell’altro siamo invitati a guardare a noi stessi, e questo può essere, inevitabilmente, piacevole o spiacevole.

 

Cosa ci può aiutare in questi casi? E possiamo trasformare un’occasione simile in un vantaggio per noi?

 

I momenti brutti possono essere sfruttati in qualche modo. Non è affatto vero che fanno crescere o maturare. Sono brutti e basta. Ed in linea di principio meglio evitarli. Nel racconto “Canto di Natale” di Charles Dickens, mirabilmente evocato nel film di animazione di Robert Zemeckis, il protagonista Ebenezer Scrooge, alienato ed ormai impietrito, vive un momento di consapevolezza che alla fine lo conduce ad una visione più aperta e gioiosa della vita. Per farlo, però, gli viene mostrata la propria morte. E certo la faccenda non è delle più divertenti. Ma diventa un impulso ad aprire gli occhi, ad espandersi.

Questo capita spesso. Basti pensare alle persone che sopravvivono ad un grave pericolo: la vita per loro assume spesso un diverso significato. Infatti, guardando la fine di qualcosa, possiamo cercare il senso della nostra vita, cercando un inizio, quello che per noi è prezioso, distinguendolo da cosa non lo è. Non amo le citazioni, farò un’eccezione stavolta:

«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio» (Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
Possiamo quindi diventare ricercatori di cosa per noi non è inferno. Soprattutto possiamo renderci conto di tutte quelle cose che per noi rappresentano la “lepre meccanica”, quella, per intenderci, dei cani che corrono al cinodromo. Per stimolarli a correre viene introdotta una finta lepre che naturalmente è irraggiungibile anche per i velocissimi levrieri. Magari gli animali sognano per tutta la vita di raggiungerla, pure di notte chissà. Immaginate la delusione se un giorno, magari per un malfunzionamento, la raggiungono e scoprono che è falsa. Quanta delusione, che disillusione. Bene, noi abbiamo qualche strumento in più dei poveri animali che inseguono una finta preda. Potremmo usarlo. Possiamo accorgerci di come usiamo le nostre energie. Ed anche esplorare la natura di quello per cui corriamo, che desideriamo raggiungere. Accorgerci se è quello che veramente vogliamo, se è così che ci costruiamo il nostro piccolissimo angolo di paradiso. Questo è probabilmente più importante che pensare solo a correre ed inseguire qualcosa. Un anno che finisce, o un qualunque ciclo che si conclude,  ci ricorda anche che il tempo a nostra disposizione non è infinito, e sta a noi dare un valore al nostro tempo. Questo può creare malinconia o tristezza. Oppure, imparando da Ebenezer Scrooge, invitarci a vivere la preziosità della vita con occhi più limpidi.